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TU COSA FAI PER IL REGNO DI DIO ?
"Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura..." (Marco 16, 15). E' l'ultima volontà espressa da Gesù sulla terra, ciò a cui teneva di più. Per tre anni aveva provveduto ad istruire i suoi discepoli (discepolo è colui che impara), li aveva evangelizzati perché potessero, alla loro volta, evangelizzare gli altri. Questo mandato di predicare il Vangelo Gesù lo diede ai suoi apostoli, ma non solo a loro bensì a tutta la Chiesa che essi rappresentavano, alla Chiesa di tutti i tempi. E la Chiesa non è fatta solo di sacerdoti, ma di tutto il popolo dei credenti. Ciascuno, dopo essere stato istruito nelle cose di Dio, deve farsi evangelizzatore dei propri fratelli, portatore di anime a Cristo, per costruire il Regno di Dio sulla terra e nel cielo. Ciascuno di noi, dunque, è chiamato ad essere prima discepolo, poi apostolo. Ma come apprendere, come insegnare agli altri tutto ciò che il nostro Signore vuol farci conoscere? La parola di Dio è insegnata e diffusa sia a voce sia attraverso gli scritti. L'Antico Testamento, i Vangeli, gli atti e le lettere degli Apostoli, gli eroici esempi dei Martiri e dei Santi, la dottrina dei Padri e dei Dottori della Chiesa, le disposizioni dei Pontefici e dei Vescovi giungono al popolo di Dio attraverso gli scritti. L'istruzione dei fedeli avviene sia a mezzo della, predicazione (parola parlata) sia anche, e forse molto di più, attraverso la parola scritta. La diffusione della stampa religiosa è uno degli strumenti più importanti ed efficaci dell'evangelizzazione. Chi legge la Bibbia ed altri libri religiosi evangelizza se stesso e diventa molto più capace di evangelizzare gli altri. La parola ascoltata istruisce, ma solo la parola scritta consente un approfondimento sicuro e scientifico di ciò che si ascolta. L'una è complementare all'altra. Più di un secolo fa, San Giovanni Bosco, grande educatore dei giovani e apostolo della buona stampa, scriveva ai suoi collaboratori: "Vi raccomando caldamente per la gloria di Dio e la salute delle anime la diffusione dei buoni libri. Io non esito a chiamare Divino questo mezzo, poiché Dio stesso se ne giovò a rigenerazione dell'uomo. Furono i libri da Esso ispirati che portarono in tutto il mondo la retta dottrina... Tocca a noi imitare l'opera del Celeste Padre. I libri buoni, diffusi nel popolo, sono uno dei mezzi atti a mantenere il. regno del Salvatore in tante anime. I pensieri, i principi, la morale di un libro cattolico sono sostanza tratta dai libri divini e dalla tradizione apostolica. Sono essi tanto più necessari in quanto l'empietà e l'immoralità oggigiorno si attiene a quest'arma per fare strage nell'ovile di Gesù Cristo, per condurre e trascinare in perdizione gl'incauti e i disobbedienti. Quindi è necessario opporre arma ad arma. "Il libro buono talora rimane polveroso sopra un tavolino o in una biblioteca. Nessuno pensa a lui. Ma viene l'ora della solitudine, o della mestizia o del dolore, della noia o della necessità di svago, o dell'ansia dell'avvenire, e questo amico fedele depone la sua polvere, apre i suoi fogli e si rinnovano le mirabili conversioni di S. Agostino e di S. Ignazio. Quante anime furono salvate dai libri buoni, quante preservate dall'errore, quante incoraggiate nel bene. Chi dona un libro buono, non avesse altro merito che destare un pensiero di Dio, ha già acquistato un merito incomparabile presso Dio. Un libro in una famiglia, se non è letto da colui cui è destinato o donato, è letto dal figlio o dalla figlia, dall'amico o dal vicino. Un libro in un paese talora passa nelle mani di cento persone. Iddio solo conosce il bene che produce un libro in una città, in una biblioteca circolante, in una società di operai, in un ospedale, donato come pegno di amicizia..." (dà una lettera di San Giovanni Bosco del 19 marzo 1885). Non tutti possiamo essere predicatori. Tutti invece possiamo essere apostoli della buona stampa, nella nostra famiglia, nel luogo di lavoro, con gli amici. Tu, fratello, sorella, vuoi fare qualcosa per la tua anima, per i tuoi cari, per il Regno di Dio? Questo puoi farlo.
Luigi Ricotta
L'ANGOLO DI P. MATTEOIl carisma particolare del Gruppo
Esiste un carisma particolare di un Gruppo? Nella prima lettera ai Corinti è ..detto: "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità. comune" (1 Cor, 12, 7). In una comunità animata dallo Spirito, tutti i membri, come in un corpo, sono dotati di un dono particolare da mettere in funzione per la comune edificazione netta carità. Nei nostri gruppi di RnS spetta al Pastorale riconoscere i carismi dei fratelli, favorirne lo sviluppo e coordinarne l'uso per la crescita armoniosa del Gruppo e l'esercizio del ministero.Come ci sono carismi dati a ciascun membro del gruppo per il bene di tutto il gruppo, così ci possono essere carismi particolari dati ad un gruppo in vista di un particolare ministero che quel gruppo è chiamato ad esercitare in un luogo.. per il bene della comunità ecclesiale. Certamente nessun gruppo può inventarsi un carisma particolare o imbarcarsi in un ministero particolare, per zelo indiscreto o per emulazione. Ma ogni gruppo deve saper leggere i segni del cielo, deve saper leggere le istanze dell'ambiente in cui opera, e se scopre una sua vocazione particolare la compia nel Signore. Però attenti a conservare la propria identità di gruppo di preghiera e di preghiera carismatica; attenti a coltivare tutti i carismi di conoscenza, di parola e di opera che Dio elargisce in misura più o meno evidente, ad ogni gruppo di RnS; attenti a predicare la verità e a praticare la carità; attenti tutti a tendere alla santità. Ancora: è da ricordare che il carisma, anche quello di gruppo è transeunte, e che il ministero conseguente al carisma ha pure il suo tempo. Spetta al Pastorale del gruppo saggiare con discernimento continuo se ancora quel carisma dato una volta perduri e se il conseguente ministero è ancora attuale, e in preghiera decidere se continuare o meno, se dare nuove forme al ministero per adottarlo ai bisogni nuovi dell'ambiente, interno ed esterno. A questo punto ci domandiamo se il nostro Gruppo del S. Cuore abbia un suo carisma particolare. A me sembra che lo Spirito fin dall'inizio abbia chiamato il gruppo al1'esercizio del Ministero di Guarigione, inteso nel più ampio senso della parola. La Guarigione infatti ha un ampio spettro, interessando tutto l'uomo nella sua globalità, spirito, anima e corpo (cfr. i Ts. 5;23). E proprio S. Paolo che ci mette su questa pista, quando nell'elenco dei carismi dice "Karismata jamaton", carismi di guarigioni, al plurale, per indicare la pluralità delle guarigioni, e anche la pluralità dei ministri che intervengono nelle guarigioni, o fisiche, o psichiche, o spirituali. Anche S. Giacomo ci mette su questa pista quando fa intervenire i presbiteri della Chiesa sull'ammalato, per pregare insieme e ungerlo di olio, ed esorta alla preghiera della fede, "pregare gli uni per gli altri per essere guariti" (Gc. 5, 16 ), legando giustamente la guarigione alla preghiera di intercessione e in un contesto sacramentale, dove è Cristo che opera. L'esercizio degli altri carismi non viene menomato nell'esercizio. delle guarigioni, anzi essi trovano incremento se bene usati, a cominciare dalla evangelizzazione per presentare la figura di Cristo e della profezia per far sentire la sua parola, che illumina, libera, consola e guarisce, fino a tutti i carismi di conoscenza, di cardiognosi, di misericordia, di lode, di lingue, di canto. Compito del Pastorale è aprire gli occhi sui carismi nascosti, sopiti, per risvegliarli, e sui carismi dei nuovi "effusionati", per coltivarli e inserirli nel ministero. Compito di tutti i Responsabili e operatori nei diversi Ministeri è di lavorare insieme e pregare perché tutto il gruppo dia il suo frutto nello Spirito per la gloria di Dio e il bene delle anime.
VEDREMO LA GLORIA DI DIO
Signore, per qualche tempo hai lasciato che camminassi per una strada tortuosa e senza speranza. Mi sono ad un tratto trovato al buio e sono caduto. Ho sentito l'amarezza della sconfitta ed ho pianto. Mi hanno perseguitato, ingiurato ed offeso ma non sempre ho avuto la forza per perdonare. Ho conosciuto la solitudine ed ho avuto paura. Stavo per tornare indietro ma tu m'hai afferrato, una luce s'è posata nell'anima mia, ha illuminato tutto il mio corpo e ho visto il tuo volto splendente. Come sono contento, Signore! Quanti segni della tua presenza! Quante speranze coltivo in silenzio nel mio cuore! Voglio camminare per te e con te, essere completamente tuo, offrirti il cuore, gli occhi le mani le gambe, la bocca, la vita. Sei il Signore della gloria. Ti ho incontrato nel dolore e ti ho scoperto nella gioia. Credo fortemente che tu sei la giustizia, la verità, la salvezza. Nulla potrà staccarmi dal tuo amore perché ogni giorno mi dai l'acqua viva che disseta e ristora. Ho ripreso a camminare per il sentiero che mi hai tracciato, mi appoggio al bastone che mi hai donato. La strada che porta alla montagna è lunga, ripida e pericolosa ma non voglio fermarmi. Voglio arrivare lassù sulla cima dell'Amore e gridare: Gesù ci ama, non dobbiamo aver paura, è lui la nostra pace e la nostra forza. Anch'io mi sono trovato in mezzo alla bufera ma ora ho toccato la cima dell'amore. Anche voi potrete farlo, basta volerlo, basta lasciare che Gesù prenda dimora nei vostri cuori. Lui Ama il nostro niente, conosce le nostre debolezze, ha preso su di sé i nostri peccati. Aggrappiamoci a Lui, andiamogli dietro, vinceremo perché Cristo ha vinto già la nostra battaglia. Lui ci condurrà verso l'albero della vita e un giorno non molto lontano vedremo la gloria di Dio.
Salvatore Li Bassi
NOTE DI CRONACA
Il giorno 21 Febbraio, a Roma, il nostro amatissimo Arcivescovo S.E. Salvatore De Giorgi sarà elevato alla Dignità Cardinalizia da Sua Santità Giovanni Paolo II . 11 Rinnovamento nello Spirito attende con gioia questo èvento così importante per la Chiesa palermitana e siciliana e invita tutti i fratelli dei gruppi a pregare perché lo Spirito Santo dia sempre più luce e forza al nostro Arcivescovo per guidarci verso la sorgente dell'amore di Dio. La Segreteria del R.n.S. appronterà dei pullmans per raggiungere Roma la sera del 20 Febbraio. Pernottare ed essere la mattina del 21 vicini all'Arcivescovo nel Concistoro.
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