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IL CENTRO "GESU' LIBERATORE"
Un capannone di oltre mille mq. situato in un'area recintata di 12.500 mq., quasi ai margini della città, in via Al Fondo Margifaraci. un luogo di preghiera, di accoglienza, di espiazione, dove Gesù Liberatore accoglie con le braccia aperte tutti quelli che entrano. Qui la gente confluisce da ogni rione della città e dei borghi vicini, per lodare Dio, datore di ogni bene, professare la propria fede in Gesù Signore e unico Salvatore e implorare la sua continua protezione sulla città, perché sia liberata dai contagio delle false dottrine e dei perversi costumi che minacciano oggi la vita cristiana. Qui, ogni sabato, si celebra solennemente la liturgia eucaristica e si prega per tutti: per i Capi religiosi e civili della Regione e della Città, perché guidino con saggezza il popolo loro affidato e procurino con impegno il bene comune; per i magistrati, i giudici, gli amministratori della Cosa pubblica, i responsabili della salute, della sicurezza, della scuola, i professionisti di ogni ramo, i commercianti, gli operai; per ogni categoria di persone, soprattutto per i poveri, gli orfani, le vedove, le persone sole; gli ammalati, i disperati, i detenuti, gli indagati, i drogati, perché tutti siano aiutati nei loro bisogni spirituali e temporali; per i bambini, per i giovani, gli anziani, per i padri e le madri di famiglia, per gli sposi, i fidanzati, insomma per tutti i cittadini compresi gli estracomunitari, perché il buon Dio, che fa maturare i frutti della terra per i buoni e per i cattivi, dia a tutti i suoi figli il pane quotidiano e li preservi da ogni male. Qui i sofferenti dell'anima e del corpo convergono in gran numero per trovare sollievo nelle loro afflizioni, e qui ricevono dai fratelli addetti all'acco-glienza il conforto delle loro parole e delle loro preghiere, e ottengono dal Signore continue grazie di consolazione e di liberazione dalle loro tribolazioni. Qui folle di fedeli, battendosi il petto, vengono a chiedere la remissione delle loro colpe e ad impetrare dalla misericordia divina il perdono dei peccati di sangue, degli omicidi, degli aborti, delle stragi, di tutti i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. In questo luogo il Signore si fa trovare da quelli che lo cercano e da quelli che non lo cercano e concede a tutti la pace.
P. Matteo La Grua
BUONA PASQUA a Sua Eminenza il Cardinale Salvatore De Giorgi nostro amatissimo Pastore, a tutti gli Eccellentissimi Vescovi della Sicilia, alle Autorità Regionali e Comunali ai Fratelli del Rinnovamento, a tutti!…..
IN COMUNIONE VERSO IL 2000
Comunione e 2000, due parole su cui riflettere. Sono passati 2000 anni dalla venuta di Gesù Cristo e il mondo ha ancora bisogno di essere invitato alla conversione. 2000 anni dal momento che Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura; chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato". (Marco 16, 15-16). L'invito è sempre valido per quanti abbiamo accolto il lieto annunzio della salvezza che solo Gesù può dare. Con S. Paolo dobbiamo dire che annunziare il Vangelo per noi non è solo un dovere ma è un vanto. Siamo onorati che Gesù ci ha scelti per essere suoi servi nonostante i nostri limiti, le nostre miserie spirituali, i nostri peccati. Ci ha scelti perché ci ha amati prima ancora che nascessimo, poiché Lui sa quanto è felice il nostro cuore per averlo incontrato, e la gioia che proviamo noi nell'ascolto della Sua Parola è giusto comunicarla a chi ancora aspetta di conoscere Gesù nella sua vera essenza. E' solo Lui "la porta del cielo". L' ha detto Egli stesso: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". In nessun altro c'è salvezza. Dirà Pietro, pieno di Spirito Santo, davanti agli anziani ed ai sacerdoti: "Questo è Gesù: la pietra che, scartata da voi costruttori, è diventata testata d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati". (Atti 4, 11-12). Dopo Gesù tanti sono venuti a dichiararsi salvatori ed a promettere liberazione, ma sono miseramente caduti nel buio da dove venivano. Solo Gesù salva. La Pasqua di Resurrezione di Gesù, momento fondamentale del nostro credo, si deve scolpire nel nostro cuore come annunzio di salvezza per ognuno di noi che crede in Lui, ma è anche un annunzio universale. Noi dobbiamo vivere col Cristo Risorto in ogni momento della nostra esistenza. Dobbiamo testimoniare la nostra adesione ai Vangelo di Gesù, Vangelo di pace e di gioia, e quindi è necessaria la nostra comunione con gli altri che credono in LUI. Se sapremo vivere in comunione potremo essere più credibili e quindi potremo coinvolgere gli altri che ancora esitano ad accettare Gesù. Abbiamo bisogno di rinnovarci nello Spirito e di rivestirci dell'uomo nuovo per essere veramente di Cristo. E' imperativo allontanare dalle nostre comunità lo spirito delle fazioni che disgregò la comunità di Corinto. Dice Paolo: "Un solo corpo e uno Spirito solo, come una sola è la speranza a cui siete stati chiamati per la vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo 'battesimo." (Efesini 4, 4-5). Per arrivare a questo, suggerisce S. Paolo di essere: "pieni ai pazienza; dolcezza, umiltà" ; sopportandoci gli uni gli altri con amore per conservare l'unità di spirito, nel vincolo della Pace." (Efesini 4, 2-3). Pertanto la comunione fraterna deve essere la base per ogni nostra programmazione. Solo la comunione fraterna potrà attirare su noi la luce e la forza dello Spirito che ci abiliterà ad essere operatori di pace. Deve vivere sempre in noi il ricordo della prima comunità cristiana: "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli, nell'unione fraterna, nella frazione del pane, nella preghiera." (Atti 2,42). Solo così potremo ancora una volta attirare anche su di noi la simpatia di tutto il popolo. Se non si realizza la comunione, prima o poi ogni cosa fallirà. Se sapremo vincere tutte le resistenze che la nostra carnalità oppone alla nostra crescita spirituale, se rinunzieremo alle lusinghe dell'uomo vecchio che stenta a morire in noi, solo così potremo fare crescere in noi l'uomo nuovo, quello che crede ed ha fede in Gesù Salvatore. Con l'uomo nuovo le nostre comunità avranno nuovo impulso per una vita sempre più evangelica; con la comunione sincera tra noi, lo Spirito Santo ci inonderà della sua grazia e saremo veri testimoni del lieto annunzio di salvezza per tutto il mondo, trasmettendo il desiderio di Dio, che "non vuole che l'empio muoia, ma che si converta e viva".
Sia lodato Gesù Cristo.
Calogero Verso
CRISTO SORGENTE DI AMORE
Siamo figli di Dio venuti nel mondo per glorificare la creazione del Padre. Abbiamo incontrato la luce di Cristo e siamo accorsi ad adorare il Verbo che si è fatto carne per abitare in mezzo a noi. Abbiamo un forte desiderio di conoscere la vita vera, che ci porterà verso il cielo, ma ci poniamo tante domande e ci diamo mille risposte. Siamo così immersi nel mondo, così presi da noi stessi che non riusciamo a capire quando Gesù si fa trovare. Spesso durante il cammino incontriamo difficoltà e pericoli di ogni genere che ci impediscono di proseguire il nostro viaggio. Siamo presi dal panico, ci sentiamo smarriti, abbiamo freddo, sete e fame; ci fermiamo al primo riparo, non importa se vi sono fiere feroci pronte a divorarci, beviamo l'acqua del primo pozzo che incontriamo, non importa se è sporca c ci ammaliamo. Invece dobbiamo continuare a camminare alla ricerca di quella sorgente che dona acqua viva in abbondanza, che ci lava e ci risana. Allora sentiremo la gioia di vivere, le nostre ossa si rinvigoriranno e i nostri pensieri saranno leggeri come docili farfalle. La sorgente si chiama amore e l'Amore è Cristo. Se sappiamo bere quell'acqua che sgorga dalla fonte di Cristo, sapremo anche guardarci dentro e rivedere tutte le nostre debolezze, le fragilità che ci rendono piccoli e soli, poveri ed incompresi. Se sapremo riconoscere la sorgente dell'amore, potremo specchiarci nel volto di Cristo e la sua acqua ci laverà, ci purificherà da ogni colpa, ci preserverà da ogni male e ci darà la forza per dire: "Eccomi, Signore, sono pronto a ricominciare, voglio riprendere il viaggio nella speranza, della certezza, nella luce, della beatitudine e della pace. Eccomi, Signore, sono pronto per essere testimone e anche annunciatore di un'acqua che ridona la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, la forza ai deboli, un'acqua che ti conduce verso il regno della gloria per sempre". Il Signore Gesù è la nostra sorgente, ha preparato la sua acqua prima ancora che venisse nel mondo, ha creato un pozzo profondissimo nel suo costato dal quale fuoriesce sempre acqua e vita. Se vuoi conoscere quest'acqua, incamminati anche tu verso la luce che viene, accoglila, falla entrare nel tuo cuore, scenderà negli angoli più nascosti del tuo corpo e ti renderà finalmente libero. Quella luce ti indicherà la strada che porta alla vita, e tutte le volte che sarai affaticato, stanco, malato e oppresso, ti farà vedere le parole che Cristo ha impresso col suo sigillo su tutta l'umanità: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò". L'acqua di Cristo è l'unica vera nostra salvezza, perché da Lui viene la vita, l'amore e la risurrezione per sempre. Nessuno può amare né amarsi, capire né capirsi se non ha bevuto alla sorgente del Padre che scorre dal costato di Cristo..
Salvatore Li Bassi
CHE SIGNIFICA "LITURGIA"?
Quotidianamente facciamo uso del termine "Liturgia", più che altro per indicare il servizio che alcuni (ministranti) rendono in Chiesa durante la celebrazione eucaristica. Ma qual è, in realtà, il significato di questa parola? Proviamo a ricercare le radici etimologiche e storiche nell'Antico e nel Nuovo Testamento per capire meglio il suo retto significato. Il termine Liturgia proviene dalla lingua greca ed è composto dalla radice LEIT (popolo), ed ERGON (azione, operazione) e significa quindi "operazione per il popolo". Questo termine veniva infatti usato nell'uso civile per indicare il compimento di un pubblico incarico in favore del popolo; nell'uso religioso, indicava il servizio reso da persone a ciò deputate alle divinità. Ed in questo senso, come servizio di culto reso a Dio, si affermerà anche nel Cristianesimo. Verso il 200 a.C., ad Alessandria di Egitto, veniva tradotta la Bibbia, dall'ebraico in greco, ad opera dei Settanta, i quali traducevano con la parola LEITOURGIA il culto prestato a Jahve dai sacerdoti e dai leviti e con LATRIA e DULIA il culto reso dal popolo. Veniva così ad affermarsi la concezione di "Liturgia" intesa come un codice di riti e formulari per i sacerdoti, durante la S. Messa. Nel N.T. oltre che di liturgia in senso rituale, in ATTI 13,2 si parla già di preghiera assembleare della comunità cristiana. Nell'Occidente latino il termine "liturgia" scompare del tutto, preferendosi le parole "officium' -, "ministerium", - "servitium ", ed è solo nel sec. XIX, con Gregorio XVI prima e Pio IX dopo, che ricompare nella Chiesa per indicare solo la ritualità cerimoniale e rubricale. Anche agli inizi del sec. XX, era di uso comune intendere la liturgia come la parte esteriore del culto, (dal quale venivano esclusi del tutto i fedeli). Con la nascita del movimento liturgico, il termine veniva ad acquistare sempre più un senso ecclesiale, teologico e spirituale. Pio XII, con l'enciclica "Mediator Dei" anticipava quelle che poi saranno le conclusioni del Vaticano Il. "La Liturgia non è solo un "culto" con cui l'uomo cerca un contatto con Dio mediante l'offerta del suo omaggio e della sua adorazione, ma è anzitutto un momento dell'azione salvifica di Dio sull'uomo, in modo che questi possa lodarlo ed adorano "in Spirito e verità" Il Concilio Vaticano II, ubbidendo ad un esplicito volere di Papa Giovanni XXIII emana, come primo documento, la costituzione Sacrosanctum Concilium sulla Sacra Liturgia, affermando che questa "contribuisce in sommo grado a che i fedeli esercitino nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa" (SC. 2). Perciò "ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo Sacerdote e del suo corpo, la Chiesa, è azione sacra per eccellenza e nessun'altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia" (SC 7) Il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che "la Liturgia, oltre che opera di Dio, è azione della Sua Chiesa ed esige che i fedeli vi prendano parte consapevolmente, attivamente e fruttuosamente" (1071). Ed è in quest'ottica che la "liturgia", più che qualcosa da fare, deve essere per noi tutti qualcosa da vivere.
Angelo Calvino
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Sono sempre disponibili, a cura del servizio apostolato-stampa, oltre ai libretti di testimonianze, i libri del nostro P. Matteo La Grua, di Calogero Verso, di Pia Vella, di Sara Bonafede, di Salvatore Li Bassi, di suor Maria Goretti, tutti fratelli e sorelle che hanno avuto nutrimento spirituale nel nostro Gruppo. Tra le pubblicazioni recenti segnaliamo la ristampa del libro di S. Li Bassi
Signore, non nascondermi il tuo volto e il nuovo libro di Li Bassi Preghiere, entrambi con la presentazione di P. Matteo; il libro di suor Maria Goretti, Venite, benedetti del Padre mio (che tratta delle opere di misericordia), anch'esso con presentazione di P. Matte6, e la quarta edizione del libro Il meraviglioso segreto delle anime del Purgatorio (arricchito di due nuovi capitoli: Il Purgatorio nella Sacra Scrittura e nell'insegnamento della Chiesa e il Purgatorio nel pensiero dei Santi). Infine segnaliamo che nel libretto di suor Maria Goretti, Via Crucis con Gesù, è stato aggiunto un inserto che spiega, con le parola contenute nelle disposizioni del Papa Paolo VI in materia di indulgenze, com'è possibile ottenere, anche ogni giorno, l'indulgenza plenaria, per sé stessi e per i defunti, attraverso il pio esercizio della Via Crucis, purché compiuto secondo le norme della riforma voluta dal suddetto Pontefice. L'inserto riporta tali norme.
A GESU' LIBERATORE (Margifaraci)
Gesù, che sempre ci accogli con le braccia aperte quando veniamo a Te, nella tua Casa di preghiera, che preghi insieme a noi e come noi, con le mani alzate, mentre Maria, che ti sta accanto, raccoglie le nostre suppliche per offrirle a Te, Tu che, con un cenno delle tue. mani, ci guarisci nel corpo e nell'anima, che accordi i nostri canti con i cori degli angeli, Tu che ammaestri il tuo popolo per bocca dei tuoi sacerdoti, non mostri uguale a tutti il tuo aspetto e d tuo volto: al peccatore incallito e impenitente sembri dire severo: Convertiti, o allontanati da Me! A i calunniatori, agli ingannatori, a chi pratica magia Tu gridi interiormente: - Fuori da questo luogo! Al demonio Tu ordini: - Esci da questa creatura!. Ma al peccatore pentito ed umiliato Tu dici: - Vieni a Me... A chi piange, a chi soffre sussurri: - Confida in Me. Su noi che cerchiamo rifugio stendi le ali del tuo Amore, torniamo in casa nostra con la pace nel cuore... Concèdimi, Signore, di poterti rivedere con le tue braccia aperte anche verso di me quando dirai, quel giorno, a quelli della tua destra: - Venite, benedetti del Padre mio... Fai che anch'io possa essere nel numero dei salvati per goderti per sempre nella gioia del Cielo!...
Luigi Ricotta
Recapito: Parrocchia s. cuore - Piazza Noce - PALERMO Pro manuscripto ad uso interno dei gruppi R.n.S.
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