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Il giovane del Rinnovamento nello Spirito Santo è "il Cristiano della prima ora" Omelia del 5.05.2002 di padre Matteo La Grua
Tutto
il gruppo è qui presente e noi consideriamo presenti anche quelli che
sono assenti; le cinque categorie di assenti, ma che sono presenti qui.
Ci sono gli ammalati, i quali non possono venire e appartengono a
noi. Ci sono quelli che sono seccati e non sono venuti e appartengono a
noi.
Ci sono quelli indaffarati, hanno gli affari di famiglia che
certamente li trattengono e un possono partecipare, non hanno potuto
partecipare alla gioia di questo giorno.
Ci sono gli svagati quelli che, così, hanno qualche svago,
oppure sono “rimasti per via”, o hanno preso qualche altra via oggi
invece di essere qui, e ci sono quelli i quali soffrono e non se la
sentono.
Sono i sofferenti, sofferenti spirituali. Tutte queste cinque
categorie che si fondono così nelle dita di una mano noi li
consideriamo presenti, perché sono nostri e vogliamo comunicare a loro
la gioia di questo giorno. Alleluia.
Il Consolatore, coLui che sta con noi, consola, ci libera dalle
solitudini, dalle molte solitudini in cui ci troviamo.
Il cristiano non è mai solo, tanto meno noi siamo soli.
Perché Gesù ci ha dato il Consolatore che resterà con Voi.
Dunque ciascuno di noi ha il Consolatore e noi come gruppo di
Rinnovamento nello Spirito abbiamo il Consolatore Permanente.
E’ lui che ci comunica la Verità, la Verità che ci libera ed
è per questo che ci da la gioia, la consolazione.
Il termine ebraico della consolazione e della liberazione è
sinonimo, perché siamo consolati quando siamo liberati ed è Gesù, Gesù
liberatore che ci da la consolazione.
La consolazione nasce dalla liberazione e dal possesso della
salvezza che è Gesù stesso. Siamo liberati dal peccato, sopra liberati
dalla morte, siamo liberati dai nemici, siamo liberati da ogni schiavitù.
Abbiamo la gioia di essere liberi, abbiamo la gioia di essere
salvati, abbiamo la gioia di uno che è con noi, che è la nostra
salvezza, che è la nostra vita, lo Spirito del Signore Gesù.
Questo spirito è chiamato Spirito di Verità.
Il mondo non ha questo spirito e non può ricevere questo
Spirito. Perché non conosce questo Spirito, per cui in noi c'è la
gioia, nel mondo non c'è la gioia. Perché in noi c’è lo Spirito di
Verità, Spirito di verità che non è nel mondo. Per
cui la gioia del mondo è una gioia falsa, fittizia, senza un
fondamento. E’ una gioia caduca, una gioia del possesso dei beni che
non sono duraturi, che non sono dei valori per l’uomo, dei valori
eterni.
Invece la nostra gioia è gioia fondata sulla verità, perché è
lo Spirito Santo, Spirito di Verità che dimora in noi e non dimora nel
mondo.
Qui viene posto da Cristo una demarcazione di cui dobbiamo
rendercene conto, noi che viviamo nel mondo ma non siamo e non possiamo
essere del mondo.
Deve maturare in noi questa coscienza di non essere del mondo, di
non essere come gli altri nel mondo, e di non potere partecipare delle
gioie del mondo perché sono gioie che non si basano sulla verità.
La vera gioia che riempie il cuore, riempie la vita, ed ha valore
eterno è la gioia del possesso di Dio, del possesso della Verità, che
è Cristo Signore.
E’ bene che noi abbiamo questa coscienza, maturiamo di giorno
in giorno questa coscienza di separazione dal mondo, pur vivendo nel
mondo pur lavorando perché il mondo si converta a Cristo, perché
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito per
la salvezza del mondo. Ma
non siamo del mondo, che è dominato dall'inganno, dalla falsità, cioè
dal Maligno. “Tutto giace dice Giovanni sotto il piede del Maligno”.
Tutto
ciò che è nel mondo è concupiscenza degli occhi, concupiscenza della
carne, superbia della vita e tutte queste tre cose non vengono da Dio,
ci dice Giovanni, ma vengono dal Maligno che è il padrone di
questo mondo. Ma
noi abbiamo vinto il mondo, e lo abbiamo vinto in Cristo Gesù che ci dà
il suo Spirito che è Spirito di Verità che confonde la falsità del
mondo, la falsità di colui che domina il mondo e che Cristo ha bollato egli
è il falsario, la Verità non è in lui vita di Cristo. Io
vorrei ribadire questa verità, perché è la verità che ci rende
liberi che non apparteniamo al mondo pur vivendo nel mondo, pur
lavorando per il mondo, perché nel mondo ci sono i prigionieri, i
nostri fratelli, i quali devono essere liberati da Cristo Signore. Egli
ci manda a liberare i prigionieri, a scarcerare tutti gli uomini che
sono prigionieri o del peccato, o del maligno o hanno degli impedimenti
che loro gli impediscono di essere di Cristo e di entrare nel Regno
della Luce, nel Regno della libertà.
Ho letto in questi giorni, e si legge da tutti in questi giorni,
una bellissima lettura. E’ la seconda lettura della settimana scorsa,
cioè dalla prima settimana, quinta settimana di Pasqua.
La lettera ad
Diogneto. E’ un testo di letteratura cristiana
antica. L'autore è del II° secolo, e descrive la vita del cristiano.
Il cristiano vive in questo mondo, ma non è di questo mondo.
E’ una lettera apologetica, dove si dimostra la vita del
cristiano, il valore del cristiano. Scritto a
Diogneto da un anonimo
padre apologista della Chiesa. “Noi cristiani dice, viviamo alla
maniera degli altri, non ci distinguiamo dagli altri, abitiamo nelle
città, nei paesi insieme agli altri. Condividiamo la vita degli altri.
Ma non siamo come gli altri. La nostra vera patria è il cielo.
Condividiamo patria il terreno dove viviamo? Ma la vera patria è il
Cielo. Siamo pellegrini in questo mondo pur lavorando come gli altri per
la costruzione del mondo. Noi condividiamo con gli altri le gioie, il
lavoro, la famiglia. Noi ci sposiamo, ci maritiamo, facciamo figli
abbiamo in comune la mensa, non il talamo che è incontaminato.
Noi siamo nella povertà, ma rendiamo ricchi gli altri, con la
nostra operosità. Noi siamo bersagliati dai Giudei e dai degli Pagani
ma con la nostra gioia diventiamo vediamo felici tutti gli altri, non
rispondiamo alle ingiurie che essi stessi ci annidano perché insultati
non reagiamo oltraggiati non diciamo ingiurie a quelli che ci
oltraggiano. Siamo
bersagliati da tutti dai Giudei per un conto dai Pagani per un altro
conto ma siamo nella pace e nella gioia e rendiamo gioiosi gli altri per
il nostro servizio, reso a tutti per la nostra pace, per la nostra
gioia.
E’ un bellissimo testo della letteratura cristiana antica, ma
che dobbiamo tenere davanti i nostri occhi, perché leggendo questo
testo, noi pensiamo al Gruppo Carismatico.
Noi siamo i cristiani della prima ora. Dobbiamo essere cristiani
della prima ora, investiti di Spirito Santo, che viviamo nella gioia,
viviamo nel mondo ma non siamo del mondo.
Operiamo per la salvezza del mondo ma non ci lasciamo assorbire
dal mondo.
Abbiamo i nostri connotati ben precisi, siamo di Cristo, siamo
dello Spirito, presentiamo il volto di Cristo, presentiamo il cuore
pieno di amore che è l’amore dello Spirito.
Ma non condividiamo le gioie false del mondo. Noi portiamo la
gioia.
Conclude la lettera di
Diogneto: “come l'anima è nel corpo, così
è il cristiano nel mondo. Il corpo è il mondo in cui l’anima vive,
ma l’anima si distingue dal corpo, ma l'anima anima tutto il corpo
vivifica tutto il corpo. Così
noi cristiani, per la nostra saggezza e per la luce della Verità
illuminiamo il mondo è rendiamo stabile il mondo. Siamo noi la Luce
della Verità e diamo il sapore col nostro buon esempio, con la nostra
vita. Ed ecco riportate le parole di Cristo: “Voi
siete la luce del mondo, noi siamo il sale della terra”. Noi
siamo la luce del mondo, noi siamo il sale della terra. Noi siamo la
luce perché possediamo la Verità e perché con la nostra Verità
illuminiamo gli altri diamo Cristo al mondo, Cristo che è Verità.
Ma il nostro comportamento deve essere distinto dal comportamento
del mondo. Noi
siamo il sale, che dobbiamo condire il mondo, dobbiamo preservarlo dalla
corruzione, non possiamo partecipare nella corruzione del mondo, perché
se il sale diventa insipido con che cosa noi saleremo il mondo?
Se noi saggi diventiamo stolti, partecipiamo della stoltezza dal
mondo come possiamo condurre alla giustizia e alla saggezza il mondo?
Allora siamo nel mondo, ma manteniamoci
diversi degli altri.
Siamo luce del mondo, siamo sale del mondo,
non possiamo partecipare al modo di pensare, al modo di sentire, al modo
comportarsi degli altri.
Noi abbiamo il modo di sentire di Cristo,
di vedere di Cristo e di comportarci di Cristo.
Perché siamo la Luce che deve portare la
Verità. Siamo la saggezza che deve portare l’Amore.
Fratelli e sorelle, uomini della gioia,
uomini della prima ora, cristiani della prima ora, manteniamo questa
nostra identità. Questa
nostra identità, che ci da lo Spirito. Siamo
i cristiani della prima ora. Ecco il Rinnovamento nello Spirito.
Siamo
abitati dallo Spirito per essere Luce, per essere sale, per essere cioè
portatori della Verità, portatori dell'Amore. Questo
significa essere cristiani della prima ora, essere cioè Gruppo
Carismatico rinnovato nello Spirito Santo. Amen. Padre Matteo La Grua. |
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